L’efficacia antibatterica del miele è ben conosciuta fin dai tempi più antichi, l’obiettivo di questo studio (Wild honey facilitates antibacterial efficacy of penicillin and amoxicillin–clavulanic acid – pubblicato sul Journal of Apitherapy ad aprile 2020 – per scaricare lo studio completo clicca qui) era di valutare il miele grezzo per trovare degli analoghi della penicillina visto che sono sempre più numerosi i casi di resistenza batterica alla penicillina e agli antibiotici in generale.
Facciamo una piccola precisazione sul miele grezzo o crudo (raw honey) e sulla resistenza batterica: il miele grezzo è il miele che non ha subito nessuna alterazione nel passaggio dal favo all’invasettamento, cioè nessuna microfiltrazione o pastorizzazione, mantenendo quindi intatte tutte le proprietà originali; questo dovrebbe essere il miele da impiegare in apiterapia, e, perché no, nell’alimentazione.
La resistenza batterica agli antibiotici, o antibiotico resistenza, consiste nella capacità di alcuni batteri di sopravvivere e moltiplicarsi pur in presenza di uno o più antibiotici ai quali in precedenza mostravano di esserne danneggiati o inibiti (“bloccati”); ciò è causa di infezioni difficili da curare poiché si riduce il ventaglio di antibiotici efficaci a disposizione della Medicina. Questo problema è sempre più grave a livello mondiale ed è una delle maggiori cause di infezioni nosocomiali (infezioni acquisite in ospedale).
In questo studio, la penicillina e l’Amoxiclav (amoxicillina+acido clavulanico usati in combinazione per ridurre l’effetto della resistenza agli antibiotici) sono stati testati contro quattro batteri clinicamente resistenti: due gram-positivi (Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes) e due gram-negativi (Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter baumannii).
Questi batteri sono stati prima esposti a diverse concentrazioni di miele grezzo, in seguito il miele è stato utilizzato in combinazione con penicillina e poi con Amoxiclav. Sono state osservate ed individuate zone di inibizione, concentrazioni minime inibitorie e battericide.
E’ risultato evidente che il miele grezzo ha un grande potenziale di inibizione della crescita batterica alla dose minima del 6,25% sia contro le specie di Staphylococcus (48%) che contro le specie di Streptococcus (45%), ma non ha dimostrato alcun effetto battericida da solo. Tuttavia, ha notevolmente aumentato l’azione sia della penicillina (100%) contro Acinetobacter che dell’Amoxiclav (93%) contro le specie di Klebsiella, mentre questi due antibiotici non hanno potuto dimostrare un buon effetto antibatterico se applicati singolarmente contro questi batteri.
Possiamo concludere dicendo che il miele grezzo ha un’ottima azione di inibizione batterica e facilita l’azione di antibiotici che usati singolarmente non sono più efficaci a causa della resistenza batterica sviluppata; questo studio conferma l’uso del miele di ottima qualità nella prevenzione e nell’inibizione delle infezioni batteriche oltre che l’uso nella fase acuta dell’infezione qualora sia considerato indispensabile l’uso degli antibiotici.
a cura di Laura Cavalli
Il miele (e in realtà anche le api) è uno dei più grandi miracoli della natura.
concordo con la sua affermazione, i prodotti delle api hanno delle proprietà incredibili, peccato ce siano così poco conosciuti e usati, soprattutto in Italia.