La celiachia è una malattia che colpisce una persona ogni 100/150; ad un altro 0,4% è diagnosticata invece allergia al grano con una risposta anafilattica. La celiachia è causata da una reazione dell’organismo alla gliadina, una proteina presente nel glutine, che causa una reazione infiammatoria; a lungo andare porta ad una progressiva riduzione dei villi intestinali fino, nei casi più gravi, alla loro completa scomparsa. Ciò interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive, in quanto i villi intestinali ne sono responsabili.
La celiachia è ereditaria: le persone con un parente di primo grado con malattia celiaca (genitore, figlio, fratello) hanno un rischio di 1 su 10 di sviluppare la malattia celiaca. I sintomi della celiachia includono una serie di sintomi gastrointestinali come gonfiore, vomito, diarrea, costipazione, feci pallide e maleodoranti. Le persone che soffrono di celiachia accusano spesso perdita di peso, affaticamento e irritabilità a causa della loro condizione. Nei bambini, la celiachia è spesso associata a pubertà ritardata, ritardo della crescita e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Il consumo di glutine può portare a gravi conseguenze per le persone che hanno un tipo di intolleranza al grano nota come celiachia; una malattia autoimmune per la quale al momento, l’unico trattamento provato è l’astensione totale dal consumo di glutine. Nuove ricerche sui prodotti delle api, in particolare sulla propoli, stanno evidenziando che il consumo di questa può ridurre la risposta infiammatoria della celiachia e prevenire i danni a lungo termine che sono spesso causati da questa condizione.
L’unico trattamento provato per la celiachia è la completa eliminazione del glutine dalla dieta, in alcuni individui, anche piccole briciole di pane di frumento possono danneggiare l’intestino tenue. Se non trattata, nel tempo, la celiachia può causare complicazioni, per lo più associate alla risposta infiammatoria, che includono:
- Anemia e carenze di ferro
- Osteoporosi
- Infertilità o aborto spontaneo
- Carenze di vitamine e minerali
- Problemi alla cistifellea
- Intolleranza al lattosio
- Disturbi del sistema nervoso
- Problemi pancreatici
- Tumori gastrointestinali
Il glutine è difficile da evitare – Evitare l’esposizione al glutine significa astensione completa da frumento, orzo, farro, kamut, spelta, triticale e segale. Inoltre, il glutine può essere presente in prodotti come i fiocchi d’avena quando la farina di frumento viene utilizzata nella lavorazione. Anche le piccole quantità di glutine che possono entrare in una birra a base di grano possono essere sufficienti a causare disturbi. Ogni esposizione a prodotti a base di glutine può causare danni ulteriori che si sommano nel tempo. Sebbene sia fondamentale evitare attentamente i prodotti a base di grano, può anche essere utile seguire parallelamente dei trattamenti che riducono l’infiammazione causata dall’esposizione accidentale al glutine.
Puoi essere sensibile al glutine se non hai celiachia? La celiachia viene diagnosticata utilizzando un esame del sangue ed una biopsia dell’intestino tenue. Le persone che soffrono di celiachia avranno in genere risultati che mostrano gli anticorpi della celiachia attraverso le analisi del sangue ciò indurrà il medico ad eseguire una biopsia del tessuto intestinale per confermare la diagnosi. Tuttavia, ci sono un certo numero di persone che manifestano i sintomi della celiachia senza avere esami del sangue positivi per la malattia. Questi sintomi possono includere senso di offuscamento, sintomi di ADHD, dolore addominale, gonfiore, mal di testa, dolore alle articolazioni o alle ossa e stanchezza cronica, sintomi che spesso si risolvono quando il glutine viene rimosso dalla loro dieta, non ci sono dati precisi su quante persone soffrono di questo problema che è noto come “sensibilità al grano non celiaca” o sensibilità al glutine.
Ruolo della propoli nel trattamento della celiachia – Al momento non esiste una cura che consenta alle persone celiache di riprendere a mangiare il grano, la propoli, in studi preliminari, ha mostrato risultati promettenti nel modulare l’infiammazione associata alla celiachia. In uno studio condotto su persone che soffrivano di celiachia, è stata somministrata una tintura di propoli. Dopo l’assunzione i pazienti hanno mostrato livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie, indicatori dell’infiammazione. Anche se la ricerca deve essere fatta su un campione di popolazione più ampio può comunque essere valido consumare propoli per le persone celiache o sensibili al glutine per controllare l’inevitabile infiammazione a livello intestinale che tale disturbo porta.
Propoli in altre condizioni infiammatorie gastrointestinali – Il National Institutes of Health ha riportato uno studio sull’uso della propoli nei ratti che avevano la colite, una condizione infiammatoria del tratto gastrointestinale molto frequente anche in persone affette da celiaca o sensibilità al glutine. I risultati hanno evidenziato che quelli che hanno ricevuto l’estratto di propoli hanno mostrato una risposta infiammatoria ridotta includendo anche livelli inferiori di ascessi e cisti associati alla colite ulcerosa.
Perché il polline può aiutare? Il polline d’api fresco è prezioso per i celiaci per il suo contenuto in proteine. Infatti, in condizioni come la celiachia che possono portare ad uno stato di malnutrizione a causa di problemi di assorbimento, l’aggiunta alla dieta di sostanze come il polline molto ricche di nutrienti e proteine può essere una valida integrazione.
Ringraziamo ancora una volta le nostre amiche api che ci danno dei validi rimedi anche in casi tanto complicati come la celiachia.
a cura di Laura Cavalli
Fonti bibliografiche
- http://apitherapy.blogspot.ca/2018/03/propolis-may-help-treat-celiac-disease.html
- https://celiac.org/celiac-disease/understanding-celiac-disease-2/what-is-celiac-disease/
- https://www.bee-pollen-buzz.com/bee-pollen-and-propolis-for-celiac-disease.html
- https://www.my-personaltrainer.it/celiachia.html
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25470375/